il Fegato nella Visione Antroposofica

Inserito in Disintossicazione Depurazione, Olismo e Benessere

Fegato nella Visione Antroposofica
 
il Fegato nella Visione Antroposofica
 
 

Il Fegato nella Visione Antroposofica secondo la realtà quadripartita dell’uomo (Corpo Fisico, Corpo Eterico, Corpo Astrale e Io o Corpo Mentale), in cui ogni organo è in rapporto con le forze eteriche, astrali e dell’Io, rappresenta l’elemento di passaggio. Che “umanizza” il cibo, lo assimila (rende simile), trasformando in noi stessi, ciò che arriva dal mondo esterno, con le sue forze e fattezze.

Le “forze eteriche” che riguardano la crescita, la rigenerazione ed il ciclico susseguirsi delle funzioni organiche, partecipano a queste trasformazioni.
Il Fegato riceve una duplice irrorazione sanguigna: una proveniente dalla vena epatica che lo nutre di ossigeno e l’altra dalla vena porta che convoglia in esso le sostanze che escono dall’intestino. Il Fegato produce numerosi enzimi, sali e globuline (anticorpi) ed ormoni.

Il Fegato è un organo venoso e ricco di liquidi, una vera officina alchemica di trasformazione.. che genera energia e che ha tantissime funzioni vitali, ma se dovessimo sintetizzare le sue attività essenziali, dovremmo focalizzarci su: assimilazione, trasformazione e depurazione.

Il Fegato nella Visione Antroposofica mentre rende il cibo simile a noi, neutralizza tutto quello che è indesiderabile per poi eliminarlo attraverso un processo depurativo, tramite la bile: il Fegato infatti, principale organo “emuntore”, disattiva sia le tossine che provengono dall’esterno attraverso alimenti, bevande, farmaci ecc.., sia quelle interne al corpo stesso (catabolismo).
 
Tutto quello che viene assorbito dall’intestino arriva al Fegato, dove subisce quella che è l’ultima trasmutazione, prima di entrare nella nostra sfera più intima: la circolazione del sangue.
Il Fegato è responsabile della consistenza del sangue, della sua composizione e anche del suo colore.
Le funzioni ritmiche del Fegato sono ad esempio: la Glicogenesi (processo notturno durante il quale questo organo trasforma il glucosio del sangue in glicogeno sostanza insolubile) e la Glicogenolisi (processo diurno in cui il glicogeno è trasformato di nuovo in glucosio solubile).

 
 

Il clima caldo-umido del Fegato.
Il Fegato secondo Steiner ha caratteristiche di umidità e calore, non a caso il dott. Victor Bott nel suo libro “Medicina Antroposofica”, parla del Fegato come di una “foresta tropicale”. Il Fegato come organo caldo produce la bile che è l’elemento fuoco dell’organismo che favorisce la digestione dei lipidi, sostanze necessarie al mantenimento della temperatura corporea. Il Fegato nella Visione Antroposofica, come organo umido è secondo Steiner, “il centro dell’organismo acqua supporto del nostro corpo eterico” è totalmente permeato di liquido quindi di forze eteriche dette anche forze vitali. La sua funzionalità è in relazione alla salute del “corpo eterico”.
Le caratteristiche di umidità e calore determineranno quelle che sono le patologie epatiche che potremo distinguere in malattie caratterizzate dall’eccesso o dalla carenza di umidità (asciti e cirrosi) e dall’eccesso o dalla carenza di calore (epatiti e litiasi biliari).
 
 
Processo Eterico Rigenerativo
A differenza del rene il Fegato ha la possibilità di ricrescere, questo è dovuto alle pure forze vitali, le quali hanno una intrinseca capacità rigenerativa. Questa potenzialità deve però essere tenuta nel corretto equilibrio, altrimenti potrebbe sfociare in un processo tumorale. Le forze eteriche hanno la tendenza a crescere verso l’esterno e la loro crescita è tenuta sotto controllo dalle forze astrali. Le forze astrali nel fegato evitano che s’ingrossi o diminuisca eccessivamente.
L’azione dell’Io la troviamo come sempre nel calore. Il Fegato deve essere sempre mantenuto al caldo.
Se la zona epatica dovesse raffreddarsi per un qualsiasi motivo l’organo potrebbe indurirsi, e se s’indurisce significa che è devitalizzato, ha perso forze vitali. A questo punto comincerebbe a non essere più attivo dal punto di vista rigenerativo…
Viceversa bisogna fare attenzione a che non si riscaldi troppo: l’alcool per esempio è una bomba di calore per il fegato e ne provoca l’infiammazione e la degenerazione.
Essendo il Fegato nella Visione Antroposofico costantemente in diretto rapporto con le forze eteriche, è deputato alla distribuzione dell’elemento liquido, infatti quando le funzioni dell’organo sono alterate la persona tende a “gonfiarsi”.
 
 
Fegato e Forze Astrali
Se il Fegato nella Visione Antroposofica non riuscisse più ad avere una corretta funzionalità, le forze astrali non riuscendo a permearlo completamente, si “sollevano” invadendo la sfera della della coscienza nella zona alta dell’organismo: la testa.
Inoltre quando le forze astrali non permeano correttamente il Fegato si possono generare problemi psichici come la depressione che rappresenta la perdita del rapporto col mondo esterno.
Nella medicina Antroposofica la depressione si affronta curando soprattutto il Fegato, che è il suo “organo specchio”.

Secondo il ciclo circadiano l’orario di massima attività del fegato va dalle 1 alle 3 di mattina. Si tratta della fase in cui l’energia yang sta crescendo. Per questo motivo è importante ciò che mangiamo nel pasto serale che deve essere paticolarmente leggero e scarno (non a caso si dice: colazione da Re, pranzo da operaio, cena da povero!). Quando ci si sveglia in questo orario notturno, può essere presente una problematica epatica.

 
 

Farmaci Antroposofici basilari per il Fegato su indicazioni di Rudolf Steiner

FRAGARIA VITIS
E’ un medicamento antroposofico a base di erbe, utilissimo a sostenere la funzione epatica e pancreatica.
Secondo la farmacopea antroposofica, il fitoestratto Fragaria Vitis della Weleda (Hepatodoron), viene impiegato per stimolare l’attività di fegato, pancreas e intestino. Le componenti efficaci di questo rimedio sono le foglie di Vite e di Fragola, essiccate e polverizzate.
La Fragola Silvestre e la Vite, sono caratterizzate dall’intensa formazione di zuccheri che avviene nei loro frutti. Questa formazione viene preparata dal processo assimilativo che si svolge nelle foglie. Le foglie di Fragola di bosco sono inoltre ricche di flavonoidi e antiossidanti, particolarmente efficaci per aiutare la salute cellulare del fegato e del pancreas.
L’aspetto e l’habitat di queste due piante, rivelano una spiccata polarità: la Fragola Silvestre ama il caldo umido e ombroso, mentre la Vite preferisce pendii assolati lungo i fiumi e i laghi.
La foglia della Vite è relativamente ricca di zucchero, contiene inoltre “inosite”, sostanza che stimola in modo particolare il fegato. Fragaria Vitis in quanto rimedio preparato dalle foglie, regola l’attività del sistema ritmico, ed interviene con la funzione regolatrice ed energizzante sui ritmi del ricambio connessi al fegato.
Fragaria Vitis è dunque un tonico naturale che rafforza la capacità del fegato di stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue. Con le foglie di Fragola di bosco che sono particolarmente efficaci per aiutare la salute cellulare del fegato e del pancreas.
Mantenere in salute il Fegato nella Visione Antroposofica o attuare il trattamento di un problema cronico, diventa più facile quando le funzioni disintossicanti del corpo vengono incrementate da queste compresse a base di erbe.
Fragaria Vitis rafforza la capacità del Fegato a stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue, metabolizzare grasso e proteine ed eliminare le tossine.

 
 

CHELIDONIUM-CURCUMA
è anch’esso un fitoterapico a base di estratti delle due piante che la compongono. La radice di Chelidonia vive in modo spiccato nella polarità dinamica di processi costruttivi e processi distruttivi; il suo lattice giallastro contiene fermenti proteolitici che attaccano i grassi. La radice di Curcume è caratterizzata dal particolare rapporto con il calore, che porta alla formazione di sostanze aromatiche e dall’intensa azione di sintesi nei confronti dei carboidrati.
Questo rimedio stimola, attraverso la propria azione sul processo biliare, la digestione dei grassi, favorisce e risveglia la secrezione di bile, combatte la litiasi biliare.
Chelidonium Curcuma stimola la digestione intestinale e in particolare per la sua azione sul processo biliare la digestione dei grassi. Ha spiccata azione colagoga e coleretica utilissimo in caso di: colecistopatie, discinesie delle vie biliari, colelitiasi.

 
 

TARAXACUM STANNO CULTUM (Metallo Vegetabilizzato)
In questo caso.. sono estratti rispettivamente di cicoria e di tarassaco (dente di leone) ottenuti da piante innaffiate durante la propria crescita con soluzioni opportunamente diluite di stagno. Lo Stagno è il mediatore tra lo stato solido e lo stato liquido, il Tarassaco potenzia la sua componente liberatoria (dissolvente), in relazione a processi liquidi del Fegato nella Visione Antroposofica, che posso arrivare fino all’epatite legata ad una costituzione astenica o ad una componente sclerotizzante.
Rimedio efficace negli anziani che presentano processi di indurimento fino alla cirrosi epatica.
Taraxacum Stanno Cultum, sostiene il trattamento della depressione con lo Stagno, specie nelle fasi intermedie di questa patologia. Il rimedio è in relazione con i sintomi di affaticamento che accompagnano sovente la depressione.
 
 

CICHORIUM STANNO CULTUM (*metallo vegetabilizzato)
La componente solidificante dello Stagno è qui accentuata dalla Cicoria utile nella costituzione pastosa e liquida fino allo stadio sieroso col qule inizia l’epatite. Grazie alla Cicoria si ha un azione che va dal capo.. alla pelle (eczema e patico ed emicrania). La Cicoria contrasta la tendenza alla depressione ed è utile anche in caso di diarrea fermentativa. Cichorium Stanno Cultum radix è eccellente nei bambini soggetti a crisi di collera.

 
 
STAGNO (Stannum)
Lo Stagno è il metallo indicato da Rudolf Steiner per le patologie epatiche.. l’organo formato dalle “forze dello Stagno” è appunto il Fegato. Esso è sede centrale di queste forze. Perciò è anche l’organo centrale dell’organismo liquido. Numerose disfunzioni del ricambio idrico si possono curare intervenendo sul fegato, vale a dire per il tramite del processo dello Stagno.
Il modellamento della forma, l’attività plastica nei riguardi del materiale organico, avviene per tramite delle forze dello Stagno. Il campo d’azione dello Stagno, non è l’elemento solido o addirittura minerale, bensì l’elemento solido.
Il Fegato è anche l’organo in cui la sostanza vivente viene trasformata in sostanza propria dell’organismo e lo Stagno stimola in modo specifico il parenchima epatico e da ciò deriva il suo uso terapeutico nelle malattie organiche del Fegato.
Entrano nel suo campo d’azione le insufficienze epatiche su base costituzionale e specialmente le forme degenerative fino alla cirrosi epatica. (la stasi epatica di natura infiammatoria sta piuttosto nell’ambito del mercurio) Nella terapia del Fegato con Stagno, si sono dimostrate assai efficaci le “forme vegetabilizzate del metallo” come Taraxacum Stanno Cultum e Cichorium Stanno Cultum.
 
 
N.B. (*) I Metalli Vegetabilizzati sono dei preparati particolari della Medicina Antroposofica, che associano l’utilizzo di un metallo a quello di una pianta affine, attraverso di un sistema di corrispondenza tra pianeta, metallo e pianta. L’uomo è una rappresentazione olografica dell’universo per cui determinate “forze” attribuite da Steiner a piante e metalli sono collegate al cosmo. Le proprietà guaritrici del metallo vengono convogliate all’organismo, attraverso la somministrazione della pianta coltivata nel metallo stesso: la pianta diventa mediatrice dell’azione curativa metallica.
Secondo Steiner i Metalli Vegetabilizzati hanno un’azione più rapida ed efficace rispetto ai rimedi metallici, sono indicati soprattutto nelle malattie acute, sono consigliabili all’inizio della terapia per preparare l’organismo a ricevere il metallo vero e proprio.

 
 

Grazia Foti
Naturopata

 
 
Ambiente Olistico staff
 
 

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